Quale significato profondo può nascondere una foto? Ecco ciò che si cela dietro l’immagine che immortalò questi tre atleti olimpici all’Olimpiade del 1948
Quale foto si può annoverare tra le immagini più famose ed iconiche delle Olimpiadi? Il grande evento olimpico infatti oltre a rappresentare un’occasione sportiva importante è stato ed è un palcoscenico per portare in auge le problematiche sociali che contagiano il mondo. Una su tutte il razzismo. Forse tanti di voi ricorderanno il gesto con cui Muhammad Ali gettò la medaglia olimpica nel fiume in segno di protesta contro la segregazione dei neri, ed allo stesso modo ricorderà il significato di questa foto. L’immagine in questione infatti racconta come il 16 ottobre 1968 (48 anni fa) su un podio dell‘Olimpiade di Londra successe un fatto davvero rilevante.
Due atleti di colore presentatisi alla premiazione dei 200 metri, per riscuotere la medaglia d’oro e quella di bronzo fecero un gesto carico di significato. Tommie Smith e John Carlos (arrivati primo e terzo nella gara) infatti per ribellarsi al razzismo che all’epoca regnava incontrastato si abbassarono i calzini in segno di povertà della loro gente, indossarono al pugno un guanto nero durante tutto l’inno americano tenendo alzata la mano simbolo del Black Power, tennero la testa china in segno di vergogna e portarono al collo una collanina di pietre in cui ogni pietra “era un nero che si batteva per i diritti e per questo venne linciato”. Per questo iconico e bellissimo gesto in solidarietà con i propri simili i due atleti vennero espulsi prima dal villaggio olimpico e poi dalla Nazionale.
A dare manforte ai due anche il secondo classificato, l’australiano Peter Norman, che suggerì ai colleghi sul podio di usare un guanto a testa,visto che ne possedevano solo un paio e indossò anche lui lo stemma del Progetto per i Diritti Umani prestatogli a sua volta dal canottiere Paul Hofmann (attivista di questo tipo di cause). Anche Norman per aver appoggiato i compagni di podio verrà espulso dalla Nazionale.
In seguito a ciò Tommie Smith e John Carlos verranno reinseriti all’interno della loro Nazionale, la stessa sorte però non toccherà all’australiano che non venne convocato nelle Olimpiadi che seguirono, venne anzi minacciato ed isolato. Gli venne richiesto di condannare il gesto dei suoi compagni in cambio di un perdono che gli avrebbe permesso di organizzare le Olimpiadi di Sidney, ma lui rifiutò. A causa di ciò diventò depresso e alcolizzato e morì nel 2006, prima che il Parlamento Australiano nel 2012 si scusi con lui.
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