“Non sono né il prossimo Usain Bolt né il futuro Michael Phelps, sono la prima Simone Biles”
La storia di Simone Biles è quanto di più classico e bello si possa raccontare. ‘Classico’ perchè rappresente l’ ‘American Dream‘, il Sogno Americano per eccellenza, quello di una persona che parte dal niente e arriva a prendersi tutto; ‘bello’ perchè Simone ce l’ha fatta per davvero. La sua storia inizia il 14 marzo a Columbus Ohio, Simone nasce in una famiglia ‘complicata’: la madre Shanon ha problemi di dipendenza da alcol e droghe e in queste condizioni ha 4 figli a cui badare. Da sola.

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Il padre di Simone aveva infatti abbandonato la famiglia nel 1999. Visti i problemi della madre, Simone Biles viene quindi data in affido ai nonni materni all’età di 3 anni. È a questo punto che inizia la sua avventura, proprio grazie a quei nonni che ne riconoscono e incoraggiano il talento, visibile anche in tenera età e la iscrivono in palestra all’età di 6 anni. Quei nonni a cui deve tutto e che chiamerà per sempre mamma e papà. Simone ha un talento cristallino e si allena con passione (anche 32 ore alla settimana!) per inseguire il sogno di diventare campionessa di ginnastica.
La Biles manca per un soffio le Olimpiadi di Londra 2012 a causa dei limiti di età, le mancavano 3 mesi per fare 16 anni. Poco male, l’obiettivo è Rio 2016 e decide di arrivarci con un biglietto da visita interessante: è la prima ginnasta ad aver vinto 3 titoli mondiali consecutivi (Anversa 2013, Nanning 2014, Glasgow 2015), la seconda statunitense ad aver vinto 4 titoli nazionali consecutivi e con al collo 10 medaglie d’oro è già la ginnasta ad aver vinto più titoli mondiali nella storia.
A Rio2016 non c’è nè per nessuna. Il 7 agosto aiuta gli USA a qualificarsi per la prova di squadre con un punteggio complessivo di 185.238 staccando la Cina di 10 punti. Il 9 agosto vince il primo oro olimpico a soli 19 anni, grazie alla prova a squadre stravinta dagli USA. Due giorni dopo vince l’oro individuale nell’All Around (62.198) superando una splendida Alexandra Raisman (60.098). Il 14 agosto partecipa alla finale di volteggio e vince la terza medaglia d’oro diventando la prima campionessa USA in questo attrezzo e la prima ginnasta americana ad aver vinto tre ori in una singola Olimpiade. Ma non solo: con 17 ori supera Shannon Miller e a soli 19 anni diventa la ginnasta più decorata d’America.

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È la più piccolina degli atleti USA in gara, 1 metro e 45 per 47 kg ma “la taglia non conta se alla passione unisci forza ed eleganza“. Ad inizio carriera è già nella storia, ha un talento senza limiti e potrà fare incetta di medaglie in futuro, ma guai a fare paragoni: “non sono né il prossimo Usain Bolt né il futuro Michael Phelps, sono la prima Simone Biles“.


















Un video pubblicato da Minority Report (@baillennews) in data:
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