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Canoa, Andrea Romeo a SportFair: una vita da sportivo, dalla delusione per Rio alle decisioni future

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Le serie tv, la delusione per il mancato pass olimpico e la sue decisioni future. Ecco cosa ha raccontato Andrea Romeo, canoista della Marina Militare, ai microfoni di SportFair

Andrea Romeo. 31 anni. Atleta della Marina Militare. Muscoloso. Canoista esperto. Ragazzo per bene. Vive a Valstagna. Di Pordenone. Con origini calabresi. È questo l’identikit del canoista italiano atleta della sezione di canoa fluviale della Marina Militare che ha raccontato la sua storia a SportFair. Una vita da sportivo a 360°. Ad un passo dalle Olimpiadi di Rio, ci mette a conoscenza della sua esperienza di vita tra fiume e canoa. Seguito dall’allenatore Matteo Appodia e dal responsabile del centro sportivo in cui Andrea si allena Alberto Menegazzi, l’atleta azzurro da 12 anni (dal 2004, anno in cui è entrato in Marina) si cimenta con grandi risultati in uno sport non troppo comune, ma a dir poco avventuroso ed impegnativo. Dopo tanti bei trionfi cosa cela il futuro di Andrea e come è arrivato ad ottenere tali pregevoli risultati? Queste e molte altre sono state le domande che abbiamo posto al campione italiano per capire più da vicino una storia sportiva da conoscere e narrare.

13320339_1010145765699595_431841276218769521_oCiao Andrea, cominciamo parlando di come è iniziato tutto. Come ti sei avvicinato a questo sport? Cosa ti ha spinto a scegliere proprio la canoa slalom?

Giocavo a calcio da quando ero bambino, ma quando avevo 10 anni un vicino di casa di mia nonna mi ha proposto la canoa slalom. Ho colto l’occasione al volo e ho voluto subito provare. Sono rimasto folgorato dalla bellezza di questo sport, ma quello che più mi ha colpito ed incoraggiato a lasciare il calcio per la canoa sono state le sensazioni provate già dal mio primo allenamento. Il fatto di essere da solo sulla mia canoa mi spingeva a dare il meglio più che nel gioco del calcio. Il fatto che tutto dipendesse dalle mie forze m’incoraggiava invece di demoralizzarmi. Ho preferito perciò uno sport individuale in cui comunque esiste lo spirito di gruppo piuttosto che uno sport di squadra in cui dovevo dipendere anche dalle prestazioni altrui.

Che rapporto hai con la tua canoa? È solo uno strumento per vincere o la consideri “come una di famiglia”?

Purtroppo la canoa per motivi del tutto tecnici deve essere cambiata ogni sei mesi circa. L’uso che ne facciamo infatti favorisce la formazione di crepe o di spaccature per cui la canoa deve essere prontamente sostituita in modo che non intacchi le prestazioni agonistiche. Nonostante ciò però la curo con molta attenzione, personalizzandola e tenendola sempre lucida ed in ordine. Sono anche molto bravo nella riparazione di eventuali danni e mi piace renderla unica con i miei colori preferiti. Su tutti c’è l’azzurro che accosto spesso al bianco ed al nero.

Che rapporto hai invece con l’acqua? Hai le stesse sensazioni sia con che senza la tua canoa?

13233079_10154890172964251_130828820078728877_nÈ un rapporto molto strano. In canoa mi sento a mio agio finchè sono nei fiumi o nei canali artificiali in cui ci alleniamo, la profondità infatti tocca circa 80 centimetri. Mentre nel mare le sensazioni cambiano. C’è molto rispetto verso di esso e forse proprio per questo quando pagai in mare e ti rendi conto della profondità che ti sottostà hai un po’ di paura. O almeno è quello che capita a me. Anche l’acqua mossa mi mette un po’ d’ansia, ma ho imparato a conviverci ed insieme alla mia canoa ne ho preso confidenza.

Come si svolge la tua tipica giornata da sportivo?

Tutto si basa sull’allenamento. Mi sveglio presto, circa verso le 7.30, tutti i giorni tranne la domenica in cui non ci alleniamo. Dopo il risveglio si svolgono esercizi di riscaldamento e poi si procede con il primo allenamento. Di solito alterniamo alla preparazione in acqua con la canoa 3 sedute in palestra e 2-3 corse da 30-40 minuti che svolgiamo settimanalmente. Seguo anche una dieta equilibrata e priva di grassi che mi aiuta a migliorare le mie prestazioni.

Parliamo ora dei tuoi successi sportivi. Il tuo successo più importante a livello mondiale è stato, forse, l’oro a squadre nella World Championships di Praga. Come hai vissuto quel momento?

Non me l’aspettavo, quindi è stata una bella gioia. La canoa italiana ha dei team sempre molto competitivi all’interno delle gare ufficiali e noi, ossia io, Daniele Molmenti e Giovanni De Gennaro, quest’ultimo attualmente alle Olimpiadi di Rio, ci eravamo preparati molto di più sulla gara individuale che su quella a squadre. Avevamo provato poco insieme, ma nonostante ciò lo stile efficace ci ha premiato.

Quale invece è stato il successo che ti ha più gratificato a livello personale?

12246666_990629780989575_3593533617742395221_nSicuramente quando sono diventato Campione Europeo Under 23 nel 2008 a Solkan in Slovenia. Lì ho toccato il cielo con un dito, soprattutto perchè dopo tanti sacrifici mi ha permesso di affermarmi ai più alti livelli del mio sport.

Come reagisci alle vittorie? Ti commuovi?

No. Sono piuttosto impassibile. Vedo spesso i miei colleghi esultare e commuoversi, ma al contrario loro fa parte del mio carattere non esternare i sentimenti e quindi le mie esultanze risultano piuttosto composte. Non nego però che il raggiungimento della finale ai Mondiali di  Londra 2015  non mi abbia fatto “sciogliere” più di quanto mi aspettassi.

Siamo dunque curiosi di sapere a quale successo sportivo punti ora. A cosa ti stai preparando dopo che non sei riuscito a qualificarti per le Olimpiadi?

11140228_781263458657337_343568132131531769_nIl mio futuro è un po’ incerto. Durante queste vacanze infatti sto cercando di capire cosa davvero voglio fare, se continuare con questo sport o cercare di ritagliarmi un ruolo all’interno del centro sportivo della Marina Militare per aiutare il mio team. Vengo da 4 anni piuttosto duri, in cui non è stato facile far coincidere vita privata, studi e sport. Sono in un momento di pausa dopo la mancata qualificazione a Rio che era il mio principale obiettivo sportivo. Questo sport crea molti stress anche a livello fisico. Ho due ernie cervicali che ho tamponato con la fisioterapia che mi ha permesso di gareggiare ancora. Prenderò una decisione considerando tutti questi fattori, ma anche che la mia età (31 anni) non è più un’età da ragazzino.

Hai detto che non è facile far coincidere la vita privata con uno stile di vita come il tuo. Come ci sei riuscito in questi anni?

Un atleta che si focalizza solo sullo sport che pratica si brucia presto. Sono necessari svaghi e divertimento. La domenica è libera, dunque cerco di ritagliarmi i miei spazi in questo giorno. Esco con gli amici, ma in maniera moderata per 1-2 volte al mese circa. Per quanto riguarda la vita sentimentale è dura, ma con tanta pazienza sia da una parte che dall’altra si può arrivare al giusto compromesso.

Contemporaneamente alle gare e agli allenamenti studi anche economia. Come mai hai scelto questa facoltà e come riesci a studiare con tutti questi impegni?

13055338_1101133363282831_8079141990951398589_nLa facoltà di Economia mi ha affascinato dai tempi delle scuole superiori. È una passione che nasce da lì, ma che ha a che fare anche con il mio sport. Infatti come sulla canoa cerco di migliorare le mie prestazioni, con questa facoltà posso sviluppare un profilo professionale che mi permetta di migliorare degli aspetti di un’azienda in cui potrei essere potenzialmente inserito. Purtroppo però dopo essermi iscritto a 24 anni ed aver dato quasi tutti gli esami nei primi 4 anni del corso di studi mi sono un po’ bloccato. Dal 2013, da quando cioè mi sono dedicato ancor di più all’attività sportiva, mi mancano solo 4 esami che spero però di riuscire a terminare in modo da potermi laureare entro Gennaio/Marzo.

Nel tempo libero che ti rimane come ami di più fare? Quali sono i tuoi hobby?


13151744_1282650775096791_4183153384979312597_nSono fissato con le serie tv. Nel mio tempo libero amo guardarne qualche puntata anche in lingua inglese. Mi piacciono in particolare quelle della Marvel, dunque di tutti i super eroi, ma anche The Game of Thrones, Smallville, The Mentalist. Ho riscoperto poi l’amore per la montagna. Durante il mio tempo libero mi piace infatti farci lunghe passeggiate insieme ai miei amici. Infine sto coltivando un altro passatempo, da poco ho infatti intrapreso come hobby l’arrampicata sportiva. Soffro di vertigini, ma proprio perchè tento sempre di superare i miei limiti, provo ogni volta ogni singola scalata e quando la completo la soddisfazione supera i sudori freddi che ho dovuto subire per affrontarla.  

Cosa farai invece in queste vacanze?

Sono stato in Calabria dove si trovano alcuni miei parenti, io infatti sono originario di lì, ma poi mi sposterò per due settimane in Spagna nella zona di San Sebastián e poi farò visita anche alla Croazia proprio nei luoghi in cui è ambientato The Game of Thrones. Credo che queste vacanze mi faranno riscoprire un po’ le mie origini e capire cosa il mio futuro mi può riservare.

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