Marta Miglioli, dal lavoro d’avvocato alle corse mozzafiato in giro per l’Europa: la 34enne piacentina si racconta a SportFair dopo il secondo posto alla TransGranCanaria 2017
Straordinario secondo posto per Marta Miglioli alla TransGranCanaria 2017. Una corsa per i più coraggiosi, che attraversa tutta la penisola iberica: uno dei classici del trail che percorre scenari mozzafiato, tra costa marittima, foreste e vulcani.
La 34enne piacentina ha chiuso la sua gara col tempo di dieci ore, un minuto e 58 secondi, dietro solo alla spagnola Teresa Nimes.
Una gara difficile e tosta, soprattutto se si considera che si tratta dell’inizio della stagione e che quindi i km sulle gambe degli atleti non sono ancora molti: “per noi è inizio stagione quindi ovviamente non abbiamo molti km nelle gambe, perché con il freddo ci si allena un pochino meno, per allenarsi bene bisogna fare un po’ di lavoro di qualità quindi allenarsi ad un po’ di forza per la salita, sia fare distanza perché bisogna poi reggere 11 More sulle gambe, io avevo fatto al massimo 4 ore una volta in allenamento, quindi non mi sentivo prontissima quindi poi un po’ l’adrenalina l’entusiasmo hanno dato i suoi frutti“, ha raccontato Marta a SportFair.
Una gara estenuante durante la quale bisogna saper controllare bene le energie: “nel finale mi sono accorta che iniziavano effettivamente a finire le energie quindi ho allungato un pochino i tempi in cui mi sono fermata ai ristori, ho cercato di alimentarmi bene, di prendere degli zuccheri e poi devo dire che vedere il fatto di essere ancora nel gruppetto di testa per un’agonista un po’ testarda aiuta sicuramente. Fortunatamente avevo un po’ di tifo al meno 17 e quindi vedere un po’ di volti amici e un po’ di tifo e incitamento aiuta“, ha continuato l’atleta piacentina.
La TransGranCanaria è una gara tanto faticosa quanto affascinante dal punto di vista paesaggistico: “in 10 ore c’è tempo di guardarsi intorno, poi la gara dal punto di vista paesaggistico è veramente bellissima, bisogna stare ovviamente attenti a dove si mettono i piedi, non era molto facile, neanche come appoggio, però sì, soprattutto in salita c’è tempo di guardarsi intorno, ovviamente poi mi piacerebbe tornarci con calma passeggiando. Ci sono degli scorci bellissimi, si arriva in quest’altopiano che ha quasi 2000 metri che è veramente bello, quindi anche solo guardarsi davanti per capire dove bisogna andare fa godere un paesaggio quasi unico“.
80km di corsa in scenari e soprattutto superfici differenti: “gli ultimi 10km sono stati molto duri perché era leggera discesa ma era una sassaia, si correva in un letto di sassi e con le gambe stanche è stato difficile, perché facevano male i piedi, facevano male le gambe bisognava stare attenti a non mettere i piedi sui sassi mossi, quindi gli ultimi 10km sono sembrati infiniti“.
10 ore di corsa, sembra un tempo lunghissimo. A cosa pensano gli atleti durante questo lasso di tempo e come fanno ad alimentarsi? “Bisogna pensare un pezzo alla volta, non bisogna mai pensare agli 80km insieme perché veramente poi sembrano infiniti, quindi io sapevo che c’erano più o meno ogni 7/10km i ristori dove potevo riempire le borracce, mangiare qualcosa. Di solito come regola mia generale cerco di mangiare qualcosina una volta all’ora, veramente poco, un morso di barretta, un gel con gli zuccheri, però insomma regolarmente, in modo da non finire mai le energie, e di bere molto spesso prima che venga sete, evitare crampi.
I ristori servono per riempire le borracce, a metà ho fatto una pausa un filino più lunga, ho cercato di mangiare qualcosa di solido, un pochino di pasta, 3 cucchiate per avere un po’ di carboidrati a lungo rilascio nella parte finale e poi nella parte finale dove è anche difficile mangiare delle barrette perché poi si fa anche fatica a mandare giù della cosa dolce, ho preso i gel che si buttano giù e assicurano una botta di energia, per arrivare alla fine“, ha spiegato ancora Marta che adesso pensa al futuro: “andrò il prossimo week end a Minorca a fare una gara a tappe a coppie con degli amici, sono 3 giorni con tre tappe di circa 30km da fare a coppie, dopo di che devo decidere, farò sicuramente qualche gara in provincia di Piacenza, le gare di casa si fanno sempre volentieri, mi piacerebbe fare una gara poi in montagna, tra l’estate e l’autunno”.
Non solo atleta, ma anche lavoratrice, donna, amica, Marta Miglioli non si ferma mai e non ha intenzione di farlo: “io faccio l’avvocato, buona parte del tempo la dedico anche al lavoro, sono sempre di corsa a duemila all’ora per cercare di incastrare tutto, per il resto quando finalmente arrivo a casa, mi piace stare tranquilla a casa, andare al cinema, uscire con gli amici, andare a teatro, insomma una vita normalissima, cerco sempre di non fermarmi mai perché quando mi fermo un secondo crollo quindi finchè sono in moto vado avanti. Bisogna un po’ conciliare tutto, ma c’è tempo per far tutto in realtà, basta prenderlo con lo spirito giusto“, ha concluso.
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